Amministrative. Ora è Minzolini dal Tg1 a dettare la linea del governo

Il Tg1 sempre più scandaloso: nella ricostruzione del voto amministrativo non accenna alla sconfitta di Berlusconi ma solo ad un fantomatico ritorno dell’estremismo di sinistra
pubblicato il 19 maggio 2011 , 1051 letture
Ormai sta diventando una ripetitiva e mediocre abitudine. Quando Berlusconi è in difficoltà, quando capisce che il suo impero mediatico sta crollando, quando gli scandali non possono essere cacciati via con una barzelletta, allora preferisce rinchiudersi nel silenzio e lasciare che siano i suoi “dipendenti” a parlare per lui. È capitato anche ieri sera, quando il fido Minzolini ha fatto del Tg1 un organo di stampa governativa per attaccare la sinistra e i candidati al ballottaggio per le elezioni amministrative.

“E’ scandaloso – ha dichiarato Roberto Zaccaria, deputato PD ed ex presidente della Rai – Berlusconi non parla ma ci pensa direttamente il Tg1 a dettare la linea per i ballottaggi. Tutta l’apertura del telegiornale è stata centrata sulla ricostruzione di una tesi politica: il ritorno dell’estremismo di sinistra a Milano, a Napoli con servizi spudoratamente confezionati per dimostrare questa tesi. Nella prima fase della campagna elettorale il Tg1 si era limitato a presentare una cassa di risonanza molto amplificata delle esternazioni di Berlusconi, adesso la strategia cambia e il Tg1 scende direttamente in campo. Sulla base dei dati oggettivi domani valuteremo se ci sono estremi per presentare un nuovo esposto ad Agcom”.

Per Giorgio Merlo, vicepresidente commissione Vigilanza Rai “il Tg1 di questa sera ha offerto uno spaccato politico virtuale: dall’estremismo che condiziona il Pd e il centrosinistra, alla crisi irreversibile del Terzo Polo. C’è tutto tranne un piccolo particolare: la sconfitta politica del centrodestra alle elezioni amministrative. Che si tratti di una svista?”

“Ancora tramortito dall’esito del voto amministrativo, il direttore del TG1, privo di ordini, di fronte al fatto inequivocabile che dalle urne è uscito un quadro elettorale ben diverso da quello desiderato, con il PD, una forza di centrosinistra che si rafforza e raccoglie consensi fra i moderati, si rifugia, come ha fatto nell’edizione delle 20 di ieri, nel più classico luogo comune della disinformatjia, quello dei cosacchi, rappresentati questa volta dai centri sociali. E se nel caso qualcuno non avesse capito l’antifona, nei primi minuti del telegiornale campeggia una scritta in sovrimpressione, anzi, uno slogan: ‘sinistra estrema determinante’”. È quanto dichiara il senatore Fabrizio Morri, capogruppo PD in commissione di Vigilanza.
“Questo procedere completamente al di fuori da qualsiasi tipo non dico di professionalità giornalistica ma di elementare logica d’informazione – conclude Morri – non può passare sotto silenzio. Mi chiedo cosa altro bisogna attendere affinché i vertici di un’azienda radiotelevisiva pagata con i soldi di tutti non intervengano per impedire che la principale testata giornalistica della Rai si riduca a una fotocopia, peraltro mal fatta, del Giornale”.

Per il democratico milanese, Vinicio Peluffo “l’edizione delle 20 del Tg1 ha superato qualsiasi livello di faziosità, arrivando ad aprire il telegiornale con un servizio di fantapolitica sul “ritorno dell’estremismo di sinistra”. Probabilmente il direttore Minzolini è l’unico a non aver ricevuto la “direttiva” del Pdl di smetterla con la politicizzazione delle elezioni amministrative a Milano. Oppure è il consueto gioco delle parti: il sindaco Moratti dice, adesso, di voler parlare dei problemi di Milano e il Tg1 picchia duro con la peggiore propaganda politica. Di sicuro il Tg1 non si può permettere una tale faziosità, a maggior ragione in campagna elettorale per le elezioni amministrative ancora in corso”.

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