Peluffo ci scrive

Carissimi,

il governo del fare di Berlusconi è diventato il governo del fare…danni. Nelle scorse settimane è riuscito, prima, ad ammassare migliaia di tunisini a Lampedusa, e l’unica azione è stata la propaganda leghista del “respingiamoli tutti”. I respingimenti immediati sono diventati, poi, “spalmiamoli” in tutte le regioni, infine “spingiamoli” in Francia con un trucco. L’emergenza esiste e nessuno lo può negare,  ma dobbiamo necessariamente mettere i puntini sulle ‘i’: il governo non doveva consentire lo scempio di Lampedusa, doveva da subito trasferire tutti gli arrivati in centri temporanei di piccole dimensioni dove attivare le commissioni per il riconoscimento dei profughi e concordare con l’Europa la gestione dei flussi, presenti e futuri. La missione a Tunisi di Berlusconi andava fatta immediatamente, i pattugliamenti congiunti (sulla base di accordi bilaterali) sono l’unico modo per interrompere le partenze a getto continuo. L’Europa è diventata in queste ore il bersaglio del centrodestra. Che l’Ue debba fare di più siamo tutti d’accordo, ma dov’erano il ministro Maroni e l’eurodeputato Borghezio quando si discuteva di rendere l’Europa più unita, meno intergovernativa e più soggetto politico e sociale? Dicevano che serviva meno
Europa! Oggi sono i loro “amici” del centrodestra francese e tedesco ad opporre altrettanta chiusura a quella leghista. In controtendenza rispetto allo spettacolo di questi giorni voglio ricordare che il percorso dell’integrazione europea, proprio nei momenti di maggiore difficoltà, ha saputo fare i maggiori balzi in avanti. Allora è il tempo giusto per chiedere più Europa, più coesione, più decisioni e responsabilità comuni. Prima tappa una politica europea per l’immigrazione e una grande politica di sviluppo delle relazioni euromediterranee, come sogna da metà degli anni novanta Shimon Peres, oggi Capo dello Stato di Israele.

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