Legge di stabilità e ricaduta sugli enti locali

Legge di stabilità e ricaduta sugli enti locali

Venerdì 14 ottobre 2014, presso la Sala degli Specchi di Villa Litta, si è tenuto l’incontro “Legge di stabilità e ricaduta sugli enti locali” organizzato dal Partito Democratico Città di Lainate.

Nel primo intervento l’onorevole Paolo Cova ha evidenziato come nell’iter di approvazione della Legge di Stabilità i passaggi parlamentari serviranno per rivedere il testo definitivo ma gli emendamenti dovranno comunque individuare le coperture finanziarie.
I tagli alla spesa pubblica sono necessari e dovranno essere individuati in quegli ambiti in cui, pagando gli errori politici del passato, si è arrivati ad avere strutture che hanno costi troppo alti rispetto ai reali benefici che portano: presidi ospedalieri con meno di 20 posti letto o sedi regionali all’estero sono degli esempi significativi.
Oltre a venire incontro alle esigenze delle categorie a basso reddito, questa legge di stabilità permetterà anche di sbloccare parte dei debiti della pubblica amministrazione.

Nel secondo intervento Lorenzo Gaiani, sindaco di Cusano Milanino, ha segnalato che dal 2010 i continui tagli hanno portato i trasferimenti agli enti locali da 16 a 5 miliardi, e i comuni hanno dovuto controbilanciare agendo sulle imposte comunali. La priorità dei comuni dovrà essere quella di tagliare le spese inefficienti, per esempio aggregandosi con altri comuni per diminuire i costi gestionali.

Giovanni Borroni, presidente della Commissione attività economiche, lavoro, occupazione e bilancio comunale del Comune di Lainate, nel suo intervento ha evidenziato come si potrebbero ottenere benefici applicando metodi gestionali tipici dell’ambito aziendale anche nella pubblica amministrazione. Si è poi soffermato su alcuni punti che la Commissione ha già individuato come prioritari per tagliare le spese comunali, quali ad esempio l’ottimizzazione del parco veicoli, la revisione delle sovvenzioni ad associazioni che non rendono un servizio pubblico, l’identificazione delle consulenze esterne non necessarie e dei contributi ad imprese private, anche non profit, per le quote eccedenti il numero di utenti ai quali portano un effettivo servizio.

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