Statali, 1.600 euro in meno fino al 2013

Statali, 1.600 euro in meno fino al 2013

Pubblicato il 29 dicembre 2010 da Foscolo

nel triennio 2010-2012 i dipendenti della pubblica amministrazione perderanno 1.200 euro lordi, altri 400 euro mancheranno all’appello nel 2013. Ecco gli effetti della manovra correttiva di luglio sul potere d’acquisto

Fonte: www.rassegna.it nel triennio 2010-2012 i dipendenti della pubblica amministrazione perderanno 1.200 euro lordi, altri 400 euro mancheranno all’appello nel 2013. Ecco gli effetti della manovra correttiva di luglio sul potere d’acquisto Circa 1.600 euro in meno. A tanto ammonterà la perdita del potere d’acquisto per i lavoratori del pubblico impiego nei prossimi quattro anni a causa del blocco degli stipendi pubblici fino al 2013 deciso nella manovra economica di luglio. Nel dettaglio, circa 1.200 euro lordi si perderanno fino al 2012 a causa dei mancati rinnovi, altri 400 euro di aumenti complessivi mancheranno all’appello nel 2013. Le stime arrivano dal responsabile dei settori pubblici Cgil, Michele Gentile. “Nel triennio 2010-2012 – spiega il sindacalista – l’incremento degli stipendi sulla base dell’indice dell’inflazione Ipca previsto dall’accordo interconfederale del 2009 (quello non firmato dalla Cgil, ndr) avrebbe dovuto essere complessivamente del 4,2%. Poiché ogni punto di inflazione vale circa 20 euro, si tratta a regime di 90 euro lordi che mancheranno nello stipendio. Ipotizzando tre tranche annuali da 30 euro in più al mese (quindi 400 euro l’anno compresa la tredicesima) che non ci saranno, la perdita cumulata di potere d’acquisto sarà almeno di 1.200 euro lordi in media. Se a questi aggiungiamo il blocco già previsto anche per il 2013, arriviamo almeno a 1.600 euro. I lavoratori pubblici torneranno a vedere aumenti in busta paga solo nel 2014″. Al blocco dei rinnovi, poi, si affianca lo stop alla contrattazione integrativa: nei prossimi anni infatti si potrà fare carriera, ma l’avanzamento sarà riconosciuto solo giuridicamente, senza alcun miglioramento dello stipendio. Una situazione che preoccupa anche gli altri sindacati, che però sottolineano come la stretta sia comunque meno pesante rispetto ad altre nazioni in crisi. ‘In 17 paesi europei – osserva il segretario generale della Fp Cisl Giovanni Faverin – non si sono limitati al blocco dello stipendio in essere ma hanno deciso tagli delle retribuzioni rilevantissimi. In Spagna è stata del 5% mentre in Irlanda hanno avuto tagli del 13%. E puntiamo a recuperare risorse con la contrattazione integrativa’. Dello stesso avviso il segretario confederale della Cisl, Gianni Baratta, secondo cui lo stop ai contratti nella P.a. “è una ferita, ma se guardiamo al panorama europeo le decisioni degli altri paesi sul lavoro pubblico sono state piu’ pesanti”. La stretta dettata dal rigore nei conti pubblici riguarderà anche il turn over. La manovra stabilisce fino al 2012 il limite del 20% delle entrate rispetto alle uscite. In pratica, su dieci dipendenti pubblici che escono (per pensione o dimissioni) ne potranno entrare solo due. E con il limite anche del 20% massimo della spesa quindi non sarà possibile che a fronte dell’uscita di due commessi entrino due dirigenti). Secondo le stime, tra il 2010 e il 2012 a fronte di 300.000 uscite sarà possibile fare solo al massimo 60.000 nuove assunzioni

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