Sondaggio, crack del Centrodestra

La crisi sembra aver dato il colpo di grazia alla coalizione di Centrodestra. Il Pdl perde due punti da prima dell’estate, scendendo al 24,5%. Anche la Lega retrocede assestandosi all’8,5%, mentre Fli sale al 4%. Sono questi i dati pubblicati in esclusiva da Affaritaliani.it dell’Istituto Tecnè. A sinistra il Pd perde un punto e mezzo fermandosi al 28%. Chi guadagna sono Sel e Idv che arrivano rispettivamente all’8 e 7 per cento. Exploit per il Movimento 5 stelle che raggiunge il 4%.

Da giugno cresce l’area del non voto e calano i principali partiti. La spinta antisistema rappresentata dal movimento cinquestelle raggiunge il 4%.  Nel PdL si registra una flessione del 2% da luglio 2011, ma se si raffronta il dato con le ultime elezioni politiche emerge un distacco di quasi 13 punti percentuali ( dal 37,4% del 2008 al 24,5% del settembre 2011).

intenzioni di voto

La Lega con l’8.5% delle preferenze non è più il contenitore degli scontenti del PdL, che si orientano verso l’area del non voto e del nuovo polo centrista.

Spostandosi all’opposizione, si registra una battuta d’arresto nella crescita del Pd a vantaggio di IdV e Sel (28% contro il 29,5% di luglio), ma il Pd si conferma comunque primo partito.

Nel complesso si consolida lo scarto del centro sinistra (Pd, Idv, Sel, Ps, Federazione della Sinistra, Radicali) sul centro destra (Lega, PdL, La Destra) con un + 12,5%.

”In questo momento la crisi economica e la crisi politica si avvitano su se stesse- spiega Carlo Buttaroni, sociologo e Presidente di Tecnè-  c’è una corrispondenza tra comportamento elettorale e malcontento nella società, all’aumento del disagio si registra un aumento dell’area del non voto e contestuale una crescita di quei partiti che non rappresentano un’opzione di governo del paese”.
 
Le intenzioni di voto sono state rilevate tramite metodo CATI (interviste telefoniche) fra il 28 e il 29 settembre 2011. Sono state effettuate 1.000 interviste sull’intero territorio nazionale con un campionamento casuale e stratificato per area geografica (1° stadio), ampiezza demografica del comune di residenza (2°stadio), genere ed età (3° stadio).  L’errore campionario massimo per l’indagine nazionale è pari al 3,5%.

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