Non consentiremo a Berlusconi di sfasciare la Costituzione

Bersani: “Berlusconi sta salvando se stesso rovinando il Paese: questa è la responsabilità alla quale noi lo inchioderemo in Parlamento e fuori”. Il segretario PD denuncia le bugie di Lega e PDL su immigrazione ed Expo 2015 “È la Costituzione più bella del mondo e non consentiremo a Berlusconi di sfasciarla”, così il segretario Pier Luigi Bersani ha ribadito la posizione del PD dopo le dichiarazioni del premier sulla voglia di cambiare l’architettura istituzionale della Carta. Diversi sono stati i temi trattati dal leader democratico negli incontri che ha tenuto oggi in Brianza a Vimercate e a Mantova prima di arrivare a Bologna per la notte bianca della Scuola e della Democrazia.

Numeri della maggioranza. “Berlusconi dice che sono compatti: quando è ora di votare sono compatti, non c’è dubbio, non si muove nessuno, ma quando è ora quasi di venire alle mani fra loro li ho visti abbastanza animati”. Questo è stato il commento del leader democratico in risposta alle dichiarazioni del premier a proposito dei numeri della maggioranza.
“Naturalmente siccome quello è un partito con un padrone, è stata tolta ogni libera critica a qualsiasi parlamentare. È certamente uno schieramento che sarebbe in grado di votare che gli asini volano, non avrebbero dubbi. Però – ha concluso Bersani – di litigate ne abbiamo viste parecchie e divertenti”.

Vera democrazia. “Prima che arrivasse lui nessuno aveva dubbi che avessimo una vera democrazia: non si permetta di trattare in questo modo la Carta costituzionale”. Lo ha ribadito il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, rispondendo ad una domanda dei cronisti sulle dichiarazioni del premier a proposito di cambiamenti dell’architettura costituzionale (“Per arrivare a un Paese che sia una vera democrazia, dobbiamo cambiare l’architettura istituzionale”, ndr).

“È la Costituzione più bella del mondo – ha ricordato Bersani – e non consentiremo a Berlusconi di sfasciarla. Se poi si riferisce alla giustizia, ha parlato alcuni giorni fa di una riforma epocale costituzionale, ma noi non stiamo vedendo questo in Parlamento. Stiamo solo vedendo un profuso di leggi ad personam. Berlusconi non deve toccare il discorso, sta salvando se stesso rovinando il Paese: questa è la responsabilità alla quale noi lo inchioderemo in Parlamento e fuori”.

Il messaggio per la Lega sul processo breve. “La Lega non parli più di sicurezza perché se inventa delle ronde che si sono perse nel bosco e poi per salvare Berlusconi molla dei criminali, non può più a parlare di sicurezza”.
Rispondendo ad una domanda sulla bocciatura dei poteri speciali ai sindaci, Bersani ha dichiarato: “Invece di preoccuparsi di questo, a Maroni consiglierei di chiedere ad Alfano, visto che non lo dice a noi, quale sarà l’esito della prescrizione breve; quanti delinquenti ancorché incensurati gireranno liberi? Questa è un’amnistia di cui la Lega porta piena responsabilità perché come Tanzi anche Al Capone era incensurato”.

“Quindi attenzione a cosa sta succedendo adesso in Parlamento – ha aggiunto Bersani – con un Senato che allunga tutti i dibattiti e con una Camera che accorcia tutte le prescrizioni. Maroni si preoccupi di quanta gente andrà fuori invece che delle ordinanze dei sindaci”.

Immigrazione. “Se il governo, come ha fatto con l’accordo dell’altra sera con le Regioni, si rimette su una linea seria, troverà il PD, perché il PD è per risolvere i problemi”. Questa è la posizione del PD sulla soluzione dell’emergenza immigrazione a Lampedusa

“Ma – ha continuato Bersani – se continuano tutti i giorni uno a dire ‘fora di ball’ e l’altro ‘accoglienza’ diventa tutto molto difficile e allora si prendano le loro responsabilità”.

Come successo anni fa con i profughi provenienti dal Kosovo, l’emergenza non si risolve con tendopoli o tensioni con l’Ue per l’applicazione delle direttive europee di Schengen. “Abbiamo davanti il problema di 20 mila persone, e in altri tempi un problema si è risolto con grande tranquillità. Qui se ne fa uno strumento di propaganda facendo una confusione incredibile creando incertezza e sbandamento”.

“Bisogna rimettere le cose sui binari – ha continuato Bersani – l’Italia deve prendere un’iniziativa seria e credibile in Europa facendo la sua parte per bene e non montando le tendopoli e facendo scene come a Lampedusa per poi andare in Europa pretendendo una solidarietà come ai tempi del Kosovo”
Il segretario del Pd ha ricordato che allora arrivarono 50 mila persone e alla fine alcune di quelle “andarono perfino in Australia, volontariamente, perché la cosa si organizzò per bene. Se invece di metterci umanità e organizzazione – ha concluso il leader democratico – si mette propaganda, si creano solo confusioni. Con quel che è successo in queste settimane con tutte le Tv del mondo che ci hanno visto, si è creato un clima molto complicato anche a livello europeo”. Ci sono perfino degli svedesi che ci dicono: “ma voi sapete quanti iracheni abbiamo accolto in Svezia?”.

Expo 2015 e Milano. Accennando ai gravi ritardi e alla disorganizzazione con cui si sta preparando il prossimo Expo 2015, Bersani ha voluto ribadire come “rischiamo una figuraccia. C’è tutto il mondo che ci sta guardando e noi, per beghe del centrodestra e impotenze amministrative, rischiamo di perdere la faccia nazionalmente. Milano è la capitale di questo paese. E’ stata bene interpretata? Ci stiamo rendendo conto di che rischio stiamo correndo? Dopo anni che solo per i litigi del centrodestra non si è fatto un passo?”.

Ma Milano sarà anche il simbolo delle bugie di Berlusconi che ha deciso in barba ad ogni buon senso e rispetto per le istituzioni di candidarsi com capolista per le prossime elezioni meneghine. “Vedo che Berlusconi va a fare il capolista a Milano, bene, è arrivata la befana” ha ironizzato Bersani. “Vediamo se nella calza porta doni o carbone, ho l’impressione che porti più carbone che altro”

“Ho grandissima fiducia e confermo l’impegno del Pd attorno a Pisapia – ha aggiunto Bersani riferendosi al candidato sindaco per il centrosinistra a Milano – è una candidatura che può consentire un buon governo ad una città che ha visto anni di fallimento delle politiche amministrative”.

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