La guerra dei maxi shopping center intorno a Milano


Quattro comuni della zona nord di Milano – Arese, Garbagnate Milanese, Lainate e Rho – condividono un’area industriale dismessa di ben 1.600.000 metri quadri. Stiamo parlando dell’ex Alfa Romeo di Arese che un tempo, con i suoi 25.000 e passa di operai, era uno dei punti più produttivi del Nord Italia. Ora nell’ex tempio delle tute blue, dove i capannoni cadono a pezzi e un piccolo gruppo di operai dello Slai–Cobas continua a occupare le vecchie sedi sindacali all’interno dello stabilimento fantasma, si pensa solo a costruire lo shopping center più grande d’Europa, abitazioni residenziali ed infine un mega parcheggio per la Expo 2015.

IL PIU’ GRANDE – Rho e Garbagnate Milanese si sono tirati fuori, non credendo che il progetto potesse essere di qualche utilità alla cittadinanza. Arese e Lainate con la giunta LANDONIO  (  al Consiglio comunale di LAINATE porte chiuse e manganellate Il parlamentino era convocato per dare il via libera al contestato Piano di rilancio che trasforma l’area industriale in commerciale e residenziale)«L’accordo viene sottoscritto da una Giunta regionale dimissionaria, da un commissario prefettizio insediatosi da qualche mese ad Arese, da una Giunta provinciale dimezzata e contro il parere dei cittadini».)   hanno firmato il protocollo d’intesa e dunque stanno portando avanti la «grande opera». Pietro Romano, da poco sindaco di Rho – città che, oltre ad ospitare la fiera di Milano è parte dell’Expo 2015 e in un passato recente è stata investita da diverse indagini che riguardano la penetrazione della ‘Ndrangheta – si dichiara invece contrario alla costruzione di nuovi enormi centri commerciali: «Tra non molto ci troveremmo con le aree commerciali dismesse», racconta Romano, prima di partecipare ad una iniziativa proprio di sensibilizzazione sulla mafia calabrese.

LA GUERRA DEI MEGA SHOPPING – Dello stesso avviso è il sindaco di Garbagnate Milanese Pier Mauro Pioli, che si dice indignato dal proliferare dei mega shopping che vanno a distruggere quelli più piccoli, i quali a loro volta hanno annientato il piccolo commercio. Per anni il comune di Garbagnate ha detto no alla costruzione nel proprio Comune di un altro mega shopping, che disterà solo due chilometri da quello che dovrà sorgere nell’ex area dell’Alfa Romeo. Il precedente sindaco, Leonardo Marone, ne ha approvato la costruzione, destinando quasi 4 milioni di euro di fondi comunali e regionali alla struttura. Marone poi è stato travolto da scandali per evasione e scaricato dal proprio partito, il Pdl. Ora il nuovo sindaco Pioli del Pd si trova a dover gestire una situazione quasi insostenibile: diversi cantieri aperti in città e una crisi economica che certamente non risparmia Garbagnate Milanese. «Il vero problema», racconta il primo cittadino, «è che in questa porzione di Lombardia le aree agricole sono state culturalmente ritenute aree di futura espansione o residenziale o commerciale o terziario o industriale». Un vero affare per i re del cemento e del movimento terra. Nel frattempo la neo eletta sindaco di Arese per il centro sinistra, Michela Palestra, insediatasi a fine maggio, non si è ancora espressa sul tipo di partecipazione che avrà il suo comune nella nuova opera

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