LA NUOVA GIUNTA A QUOTA 200 DELIBERE
Numerosi impegni anche per gli anni prossimi
Sono 204 le delibere che la nuova giunta ha approvato dal suo insediamento, 190 delle quali nelle prime due sedute, immediatamente prima dello scioglimento del Consiglio regionale avvenuto il 26 ottobre scorso. Negli ultimi giorni di gestione ordinaria la giunta Formigoni ha approvato il bilancio 2013, l’accordo di programma sull’area dell’ex Alfa di Arese, la modifica delle regole di sistema della sanità e l’attuazione della spending review sugli ospedali, oltre a un’infornata di nomine e di contributi ad enti e associazioni. Il tutto in pochissimo tempo, con assessori ancora a digiuno di amministrazione regionale. Provvedimenti non piccoli che impegnano il bilancio anche dei prossimi anni per milioni di euro e che di fatto sanciscono la pretesa di Formigoni di imprimere un’impronta che rimanga ben oltre il termine del suo mandato. È indubbiamente significativo l’impegno economico per Matching, la fiera delle imprese organizzata dalla Cdo, o per l’Artigiano in Fiera, come scrive anche “l’Espresso”, anche se decisamente ridotto rispetto agli anni scorsi. Significativo invece il finanziamento di Lombardia Eccellente, il programma regionale di sostegno “alle iniziative d’eccellenza in ambito educativo e formativo”, per sei milioni di euro. Notevole anche la delibera riguardante il cosiddetto prestito d’onore in campo sociosanitario, che prevede l’erogazione di contributi alle famiglie e alle persone in stato di momentanea difficoltà. Per ammissione della stessa giunta la misura è sostanzialmente fallita, avendo portato alla concessione di soli 88 prestiti in undici anni a causa della ristrettezza de criteri d’accesso. Le strutture hanno mandato di ampliare i criteri. L’esecutivo Formigoni ha deliberato anche l’attribuzione dei fondi per Mantova e Sabbioneta, siti inseriti nella lista Unesco colpiti dal terremoto. A fronte di richieste per oltre un milione e mezzo la Regione ha stanziato 183mila euro, ugualmente suddivisi. Poco meno di quattro milioni di euro sono stati tolti agli interventi sulle strutture scolastiche e destinati all’adozione di sistemi digitali nelle scuole, mentre dieci milioni di euro destinati alle amministrazioni locali per il diritto allo studio, compresa la gestione dei servizi in merito, saranno indirizzati alle istituzioni sociali private che agiscono nello stesso campo. Insomma, molta carne al fuoco, soprattutto per una giunta di transizione.