COORDINAMENTO DIFESA TERRITORIO AREA EX ALFA

Nelle scorse settimane, il Commissario Straordinario del Comune di Arese ed il Sindaco di Lainate hanno firmato un Protocollo d’Intesa che stravolge e accelera l’iter di approvazione dell’Accordo di Programma siglato dai due Comuni nel Dicembre 2010 dal quale erano stati esclusi Garbagnate M.se e Rho. In questo Protocollo d’Intesa, si parla esclusivamente di:

– funzioni residenziali per migliaia di persone;

– funzioni commerciali per 50-70.000 mq;

– parcheggi di 75.000 mq , presso la zona di Villa Valera.

E’ ricomparsa anche la Tangenzialina fino al Cimitero di Arese.

Dal Protocollo d’Intesa sono invece completamente sparite:

– la funzione viabilistica su rotaia-trasporto elettrico della Tramvia;

– Il museo dell’Automobile, vincolato dalla Sovrintendenza dei Beni Culturali;

– il PROGETTO DI REINDUSTRIALIZZAZIONE dell’area Ex Alfa che era alla base dell’ Accordo di Programma e che viene di fatto sospeso; la parola “reindustrializzazione” è sapientemente omessa dal testo del Protocollo d’Intesa. Di fatto, sembrerebbe che la vocazione industriale e produttiva dell’area non interessi più ai sottoscrittori dell’AdP.

A farne amaramente le spese saranno le centinaia di commercianti al dettaglio dei comuni limitrofi ad Arese, i pendolari che avevano sperato nella Tramvia quale mezzo “dolce ed a basso impatto” per recarsi al lavoro e, soprattutto, i disoccupati, i lavoratori, i giovani e tutti coloro che vedevamo in quest’area le potenzialità per rilanciare in un luogo storico e strategico attività legate allo sviluppo di nuove tecnologie, alla creazione di produzioni innovative e rispettose dell’ambiente (vedi Green economy) . A parole tutti invocano la CRESCITA, sollecitando politici ed imprenditori ad agire rapidamente per riattivare lo sviluppo, ma a partire dagli Amministratori locali e regionali e dalle proprietà vi e’ un disinteresse quasi totale ad agire in questa prospettiva . Nel frattempo, con la recessione economica che “morde” anche la nostra Regione, la disoccupazione che sale al 9,35 % (due milioni e 354 mila i disoccupati italiani), un giovane su tre tra i 15-24 anni è senza lavoro ed i migliori laureati sono obbligati a cercarsi lavoro all’estero e poi… rimangono là. E’ pertanto doveroso e necessario riprendere il filo del ragionamento e del confronto costruttivo tra tutte le parti coinvolte: istituzioni, privati, imprenditori ed i territori per progettare piani di sviluppo industriale efficaci, sostenibili e soprattutto lungimiranti. Se siete interessati, parliamone. Vi aspettiamo.

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