Bossi, lavori a casa a sua insaputa Belsito si dimette da tesoriere

LEGA BOSSI BELSITOLA VERSIONE DI BOSSI: DI QUEI SOLDI NON NE SO NIENTE
Bossi non ci sta e in serata rompe il lungo silenzio per dar sfogo alla sua rabbia: «Vogliono colpire la Lega e quindi colpiscono me, mi sembra che sia iniziata la prossima campagna elettorale», ha attaccato il senatur che ha anche fatto sapere di essere stato lui a chiedere a Belsito di dimettersi per «fare chiarezza». E ancora:
«Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare
la mia casa», ha affermato Bossi che ha aggiunto: «Io non so
nulla di questa cose e d’altra parte avendo pochi soldi non ho
ancora finito di pagare le ristrutturazioni di casa mia». Poi
una ulteriore precisazione: «Non sono mai stati spesi soldi
della Lega per ristrutturare casa mia, denuncerò chiunque
sostenga il contrario».BELSITO LASCIA SEDE VIA BELLERIOIl tesoriere dimissionario della Lega nord indagato dalla Procura di Milano per appropriazione indebita aggravata e truffa aggravata ai danni dello Stato, ha lasciato la sede del Carroccio in via Bellerio a Milano dopo un incontro durato oltre due ore con il segretario federale, Umberto Bossi. L’ex sottosegretario non ha rilasciato dichiarazioni. Nel corso dell’incontro a via Bellerio è arrivato l’annuncio delle sue dimissioni da tesoriere della Lega, a serguito dell’inchiesta.«SOLDI PER VILLA BOSSI»Belsito avrebbe utilizzato parte dei fondi del partito per pagare i lavori di ristrutturazione della villa di Gemonio del leader del Carroccio Umberto Bossi. È quanto emerge, secondo indiscrezioni, dall’inchiesta milanese.PERQUISITO UFFICIO SEGRETARIA BOSSI
Sarebbero state effettuate perquisizioni ‘presso terzi’ anche nell’ufficio di via Bellerio di Daniela Cantamessa, una delle segretarie del leader Umberto Bossi, e nell’abitazione della donna. I PM: FALSITA’ RIMBORSI ELETTORALI, C’E’ LA PROVA
«Vi è la prova della falsità» del rendiconto 2010 che ha portato a far ottenere circa 18 milioni di euro alla Lega Nord come rimborsi elettorali nell’agosto del 2011. Lo scrivono i pm di Milano nel decreto di perquisizione. BELSITO; PERQUISIZIONE IN SEDE SIRAM
È ancora in corso a Milano la perquisizione ordinata dall’autorità giudiziaria nella sede della Siram, la società di servizi energetici e ambientali al centro dell’inchiesta di tre procure che ha portato a indagare il tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito e due uomini d’affari Paolo Scala e Stefano Bonet. Secondo quanto si è appreso davanti alla sede della società, che fa parte di un gruppo internazionale, i finanzieri sarebbero giunti intorno alle 8 per acquisire documenti e non se ne sarebbero ancora andati. Personale dell’amministrazione dell’azienda ha fatto sapere che la dirigenza è attualmente impegnata in questi accertamenti e che al momento l’unico commento ufficiale sulla vicenda è un «no comment». Altre perquisizioni sono in corso da parte di altri nuclei investigativi di carabinieri e Gdf in sedi, oltre che della Siram, anche di altre società. La procura di Napoli ha inquadrato la società nell’ambito di una inchiesta di riciclaggio che scaturirebbe da intercettazioni telefoniche e da operazioni spregiudicate riferibili, secondo l’accusa, ai tre indagati.

LEGA: INDAGINE SU RICICLAGGIO, COINVOLTI ALTRI 4
Nell’indagine della procura di Napoli su episodi di riciclaggio, per la quale sono scattate stamani perquisizioni anche nella sede della Lega Nord a Milano, sono cinque le persone iscritte nel registro degli indagati. Tra queste, il tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito e l’imprenditore veneto Stefano Bonet. Gli altri tre sono tutti imprenditori. L’indagine verte appunto sulle operazioni finanziarie di Bonet nelle quali Belsito ha versato somme, sulla cui provenienza i pm Vincenzo Piscitelli, che ha partecipato alle perquisizioni a Genova nell’abitazione del tesoriere, e Henry John Woodcoock, che ha presenziato a quelle di Milano, vogliono vederci chiaro. Operazioni definite dagli inquirenti ‘spregiudicatè e nelle quali ha avuto un ruolo la Siram che ha sedi operative non solo in Lombardia. L’inchiesta è coordinata dall’aggiunto Francesco Greco. Questo filone di indagine scaturisce da conversazioni telefoniche intercettate del latitante Valter Lavitola. Belsito, poi, attraverso un intermediario, è in contatto con la cosca De Stefano di Reggio Calabria.

LEGA: ZAIA, SITUAZIONE RACCAPRICCIANTE
All’interno della Lega Nord è ora di fare chiarezza, di fronte ad una situazione raccapricciante che è un’agonia. Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha commentato le ultime notizie ‘giudiziariè che hanno visto il tesoriere del partito, Francesco Belsito, indagato per truffa allo Stato e appropriazione indebita. «Mi sembra raccapricciante tutto quello che si sta leggendo. È un’agonia, è ora di mettere parola fine: si faccia chiarezza e si faccia pulizia», ha attaccato Zaia a margine della visita ai cantieri della base Dal Molin a Vicenza. Per il politico trevigiano, «abbiamo l’obbligo di dimostrare ai cittadini e ai militanti che in Lega si svolge tutto in maniera corretta».

BELSITO, «SONO TRANQUILLO»
«Mi fanno la contestazione di finanziamento illecito ai partiti. Io sono tranquillo». Lo ha detto di fronte alla sua abitazione di via Fiasella, a Genova, il tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito al termine della perquisizione messa in atto dalla guardia di finanza. Belsito ha aggiunto che «Per quanto riguarda gli investimenti in Tanzania, dopo la bufera mediatica abbiamo fatto rientrare i fondi. Dunque il caso è già chiuso». Il tesoriere della Lega si è poi allontanato òer espletare le alcune pratiche relative alle perquisizioni subite in mattinata

BELSITO: ACCUSE CHE DOVRANNO ESSERE PROVATE
«Mi è stato consegnato un avviso di garanzia in cui si dice che il movimento Lega Nord è indagato per finanziamento illecito. Queste cose dovranno poi essere provate. Per adesso non possiamo dire altro». Lo ha detto Francesco Belsito all’uscita dalla sua abitazione, in via Fiasella, nel centro di Genova.

PM, SOLDI DISTRATTI PER MANTENERE FAMIGLIA BOSSI
Il tesoriere della Lega Francesco Belsito avrebbe distratto soldi pubblici «per sostenere i costi della famiglia Bossi». È quanto si legge nel decreto di perquisizione eseguito dai finanzieri del nucleo tributario di Milano nell’ambito dell’inchiesta in cui è indagato il tesoriere del Carroccio.

RICICLAGGIO; 5 INDAGATI A NAPOLI, ANCHE BELSITO
Sono cinque i destinatari dei decreti di perquisizione emessi dalla Procura di Napoli. Sono tutti indagati per l’ipotesi di reato di riciclaggio. Si tratta del tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito, dell’imprenditore veneto Stefano Bonet e di altri tre imprenditori.

CANDIDATO SINDACO GENOVA: SE NON SI DIMETTE MI RITIRO
Edoardo Rixi, candidato della Lega Nord a sindaco di Genova, ha detto che potrebbe abbandonare la campagna elettorale se Francesco Belsito non dovesse dimettersi dalla carica di tesoriere del partito. «Questa situazione ci imbarazza molto – ha dichiarato Edoardo Rixi a Genova, a margine del consiglio regionale -. Attendo la fine del vertice di via Bellerio per vedere quali provvedimenti vengono presi. Ma se non ci saranno le dimissioni mi consulterò con i candidati della nostra lista per decidere se è il caso di andare avanti». «Avevo già preso le distanze da Belsito – ha detto ancora Rixi – quando era emersa la vicenda dei fondi in Tanzania. Credo che il nostro partito debba mantenere sempre fede ai valori che i nostri elettori ci riconoscono» .

RENDICONTI IRREGOLARI RIMBORSI ELETTORALI
Nell’inchiesta che vede indagato il tesoriere della Lega Francesco Belsito si ipotizza siano stati presentati rendiconti irregolari su 18 milioni per rimborsi elettorali ottenuti dal Carroccio ai presidenti di Camera e Senato che sarebbero così stati tratti in inganno e che quindi non hanno sospeso i rimborsi stessi.

INDAGINE DA CASO LAVITOLA, INVESTIMENTI IN TANZANIA
Il cuore dell’indagine che ha portato alle perquisizioni anche nella sede della Lega Nord riguarderebbe investimenti in Tanzania effettuati dal tesoriere della Lega, Francesco Belsito, per i quali si profila il reato di riciclaggio. Complessivamente sono otto gli indagati. L’inchiesta parte da Napoli come costola delle investigazioni sull’editore ed ex direttore dell’Avanti Valter Lavitola, latitante, e l’imprenditore barese Giampaolo Tarantini. I reati contestati sono anche di appropriazione indebita, finanziamento illecito ai partiti e truffa ai danni dello Stato. L’inchiesta riguarda anche i finanziamenti pubblici che la Lega ha percepito negli anni come rimborsi elettorali. Si tratta di tre inchieste separate per le quali in questa fase si opera in maniera congiunta. Napoli segue il filone riciclaggio nel quale Bonet è indagato con Belsito, così come Reggio Calabria, perchè Belsito ha rapporti con un intermediario ligure in rapporti con una cosca reggina; Milano quello dell’appropriazione indebita e truffa ai danni dello Stato. In corso circa 40 perquisizioni, anche delle abitazioni degli otto indagati effettuate dai carabinieri del Noe di Roma.

IN CORSO AUDIZIONI DI TRE PROCURE
Da quanto si è saputo, gli inquirenti delle tre procure (Milano, Reggio Calabria e Napoli) stanno effettuando una serie di audizioni di testimoni nell’ ambito dell’inchiesta che vede indagato nel capoluogo lombardo il tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito. Non si esclude che nelle prossime ore alcuni indagati possano essere sottoposti ad interrogatorio.

SALVINI: PERQUISIZIONE ARRIVATA PROPRIO IN GIORNO DEPOSITO
LISTE
«Venti finanzieri non li avevo mai visti tutti insieme. Abbiamo preso insieme il caffè alla macchinetta. Hanno preso i bilanci. Speriamo che analizzino e indaghino in fretta». Così l’eurodeputato della Lega, Matteo Salvini, parlando a Rai News. Salvini ha sottolineato la «attenzione spasmodica per la Lega». La perquisizione è arrivata, ha continuato, «guarda caso nel giorno del deposito delle liste.

LEGA: BELSITO; ILLECITI ANCHE COME SOTTOSEGRETARIO
Francesco Belsito, indagato a Milano per truffa e appropriazione indebita, avrebbe, da quanto si è appreso, avuto comportamenti illeciti anche quando era sottosegretario alla semplificazione nel governo Berlusconi.

LEGA: INQUIRENTI, NON È NUOVO CASO LUSI
«Per il momento, questo non è il nuovo caso Lusi». Questo dicono in Procura, a Milano. Infatti, spiegano gli inquirenti, vi è la certezza che la Lega sia parte offesa soltanto in relazione all’appropriazione indebita; in tal caso, sarebbe stato «sottratto denaro al partito politico» da parte degli indagati. Diversa la questione per quanto riguarda il reato di truffa perchè la Procura sta cercando di ricostruire come sarebbero stati utilizzati i soldi dei rimborsi elettorali ottenuti dalla Lega. I partiti, per legge, hanno l’obbligo di mettere a rendiconto il denaro avuto come rimborso, altrimenti vanno incontro a sanzioni. In queste ore, gli investigatori di Milano, Napoli e Reggio Calabria, stanno ascoltando diversi testimoni. Nella vicenda Lusi la Margherita sarebbe parte offesa, mentre nell’inchiesta che coinvolge Belsito, almeno per quanto riguarda il reato di truffa, si potrebbero ipotizzare responsabilità del ‘Carroccio’.

LEGA: RICICLAGGIO, DIA REGGIO CALABRIA NOTIFICA 8 “AVVISI”
Il Centro operativo della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, in collaborazione con i centri Dia di Padova, Milano e Genova, e con il personale della Polizia postale e delle comunicazioni dei compartimenti Veneto, Lombardia e Liguria, diretto dalla Dda di Reggio Calabria, ha eseguito 14 perquisizioni e notificato 8 avvisi di garanzia a persone indagate per il reato di concorso in riciclaggio. L’operazione, parallela a quella in cui risulta indagato per appropriazione indebita aggravata il tesoriere della Lega Nord, è stata eseguita a Milano, Genova, Padova e nelle provincie di Venezia e Treviso, unitamente ad altre forze di polizia coordinate dalle Procure di Milano e Napoli per indagini in alcuni casi parallele a quella reggina.

BOSSI ARRIVA IN VIA BELLERIO
Umberto Bossi è arrivato nella sede federale della Lega Nord.  Il leader del Carroccio è entrato nel quartier generale di via Bellerio, dove si trova già Roberto Calderoli, a bordo della sua auto, evitando i giornalisti.

MARONI: «PULIZIA, BELSITO SI DIMETTA»
«È il momento di cogliere questa occasione per fare pulizia», ha detto Roberto Maroni parlando dell’inchiesta che ha coinvolto il tesoriere del Carroccio. Francesco Belsito, secondo l’ex ministro, dovrebbe «fare un passo indietro».

«CARROCCIO PARTE LESA», VERTICE IN GIORNATA
«La Lega risulta essere parte lesa, e questa è una buona notizia»: Roberto Maroni ha sottolineato anche questo parlando dell’inchiesta che ha coinvolto il tesoriere Belsito. Maroni ha poi detto che passerà «più tardi per fare il punto su questo», a via Bellerio con altri dirigenti della Lega. E ha aggiunto: «L’apertura dell’inchiesta giudiziaria non è una bella cosa e avrà anche ripercussioni» sulle elezioni amministrative. 

«TRUFFA SUI RIMBORSI ELETTORALI»
Carabinieri e Guardia di Finanza stanno effettuando acquisizioni di documenti nella sega della Lega di Bossi. Belsito è indagato anche a Napoli per riciclaggio. Con Belsito sono indagati anche Stefano Bonet e Paolo Scala: ci sarebbero legami con gli investimenti fatti dalla Lega Nord in Tanzania, che avevano provocato polemiche anche dentro il partito.

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