Ultimo giorno di ottobre dentro la Grande Crisi che non molla la presa.

Mentre Berlusconi se la prende comoda e annuncia che comunicherà soltanto l’8 novembre alle Camere ciò che avrebbe dovuto dire e, soprattutto fare, sei mesi fa. Mentre la maggioranza si regge con lo sputo (absit iniuria verbis) e la Casta è asserragliata dentro il bunker dei suoi privilegi immondi. Mentre si attacca un magistrato che ha il coraggio di dichiararsi “partigiano della Costituzione” e, grazie a Dio, sappia di non essere solo, l’una dopo l’altra si susseguono le cattive notizie.

Inflazione: +3,4 %, al massimo dal 2008.

Disoccupazione giovanile: schizza al livello massimo dal 2004. Per i giovani d’età compresa tra i 15 e i 24 anni s’attesta al livello record del 29,3% con un aumento congiunturale dell’1,3 punti percentuali.

Andiamo avanti. Alle ore 13.07,  la Borsa di Milano segnala che il differenziale fra i bund tedeschi e i titoli pubblici  è salito a quota 407, roba da campane a martello.

Nel Palazzo, intanto, fanno finta di nulla. Un autorevole ministro della Repubblica forse non si è ancora accorto che la gente è incazzata nera perchè non arriva alla metà del mese e perchè, ad esempio, i tagli ai costi della politica sono finiti in fanteria, il dimezzamento di deputati e senatori è un’utopia, le auto blu si moltiplicano come i benefit di questa massa di mantenuti dallo Stato, cioè da noi. Un sottosegretario confessa che in giro c’è molta “preoccupazione”.

All’anima della preoccupazione. Ma dove caspita vive? Si è mai chiesto perchè la gente sia molto preoccupata? Forse perchè un giovane su tre non è occupato? Forse perchè il carovita non lo ferma più nessuno? Forse perchè la rabbia contro Equitalia si moltiplica in misura direttamente proporzionale alle sue cartelle che strangolano troppe famiglie, troppe medie e piccole imprese?  Forse perchè l’Italia ha un tasso di crescita fra i più bassi del mondo? Forse perchè l’Italia ha un tasso di precarizzazione dei giovani fra i più alti del mondo?

Attenti però –  avverte lo stesso ministro in diretta tv – può tornare il terrorismo. Naturalmente scatenando un inferno di reazioni e di bla bla bla. Prove provate? Zero virgola zero. Nomi e cognomi? Zero virgola zero. Interventi concreti per l’economia? Zero virgola zero, appuntamento all’8 novembre, cosa volete che sia un’altra settimana di legnate sui mercati, c’è il Ponte di Ognissanti (per chi se lo può permettere). Per favore, non disturbate.

Ha ragione, ha sacrosantamente ragione l’economista Luigi Zingales.

 Parlando alla Leopolda di Firenze, durante la convenzione di Matteo Renzi e dei Rottamatori del Pd, ha denunciato: ”Abbiamo un Paese che non cresce perche’ e’ malato. Il male oscuro dell’Italia e’ che e’ governata non dai migliori ne’ dai mediocri, ma dai peggiori. Il nostro Paese si e’ trasformato in una peggiocrazia; se non ricostruiamo un senso civile e morale, se non sradichiamo il sistema creato da questa peggiocrazia non abbiamo futuro. E’ come curare il raffreddore quando si e’ divorati dal cancro. L’Italia di oggi e’ povera e cio’ che e’ piu’ carente e’ la cultura della meritocrazia. Manca nel mondo politico e non solo. In Italia viene premiata la fedelta’ di chi non ha scelta, cioe’ dei buoni a nulla. In Italia ci sono le migliori segretarie e i peggiori manager. Perche? Perche’ manca una cultura della legalita’ e il clientelismo genera clientelismo. Serve una terapia d’urto: bisogna eliminare una classe dirigente incompetente e corrotta, dobbiamo cambiare la mentalita’ dominante per cui chi ruba fa un furto e chi non ruba un fesso”.

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