Arese, il sindaco resta ai domiciliari
fonte: http://www.ilgiorno.it/rho/cronaca/2011/10/08/596319
Fornaro resta dentro, Cattaneo invece è fuori. Il Tribunale del Riesame cambia le carte in tavola, almeno parzialmente
Fornaro resta dentro, Cattaneo invece è fuori. Il Tribunale del Riesame cambia le carte in tavola, almeno parzialmente, separando il destino dei due grandi protagonisti della truffa del gas: il sindaco di Arese e il consigliere comunale in quota Pdl di Lainate, entrambi rinchiusi ai domiciliari dal 22 settembre insieme a tre professionisti coinvolti a vario titolo nella vicenda. Ieri, la misura cautelare predisposta dal gip è stata annullata, almeno per uno dei due: Mauro Cattaneo, è tornato libero. I giudici non hanno ancora reso note le motivazioni della decisione, ma intanto il consigliere esulta. «Siamo molto fiduciosi sull’esito del Riesame», avevano commentato a caldo i suoi avvocati — Massimo Dinoia e Nicolò Pelanda — dopo l’udienza per la richiesta di revoca dei domiciliari. Il Tribunale ha dato loro ragione. Doccia fredda, invece, per Gianluigi Fornaro, primo cittadino di Arese vicino al Pdl, accusato di truffa, corruzione, turbativa d’asta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Il Riesame ha respinto la richiesta di revoca dei domiciliari: il sindaco non esce. Bisognerà attendere le motivazioni della sentenza per capire come mai il Tribunale si sia espresso in maniera così diametralmente opposta per Fornaro e per Cattaneo: i due, secondo la Procura, hanno avuto un ruolo di pari spicco all’interno del presunto meccanismo truffaldino. «No comment» dall’avvocato Giovanni Congi sulla decisione dei giudici che ha di fatto annullato le speranze del sindaco di poter riguadagnare la libertà a due settimane dal blitz della Guardia di Finanza. Adesso, per lui, si aprirà una fase molto delicata anche dal punto di vista politico. «Non mi dimetto, l’amministrazione va avanti per non rompere il patto di fiducia con i cittadini che ci hanno votato», aveva fatto sapere Fornaro dai domiciliari. Un messaggio rivolto soprattutto alla sua maggioranza, dopo i mal di pancia e le defezioni — tra cui quella dell’assessore al Bilancio Erika Seeber — scaturite in seguito all’arresto e alla luce di una clamorosa inchiesta. Secondo i pm Stefano Civardi e Adriano Scudieri, il sindaco, in concorso con Cattaneo, avrebbe chiesto una mazzetta da 950mila euro aumentando il prezzo del gas. Il tutto ai danni dei cittadini che si sono visti gonfiare le bollette e a vantaggio dell’azienda Sige, di cui Fornaro e il consigliere lainatese sarebbero stati soci occulti.
di Agnese Pini