Manovra: Una giornata di sceneggiate per passare ‘a nuttata

 Vorremmo sbagliarci. Ma francamente pensiamo che tutto questo incrociarsi di riunioni, di tavoli, di pre-consigli dei ministri per discutere la manovra di Tremonti da 40 e passa miliardi di euro e la riforma fiscale sia solo una sceneggiata dove ognuno grida più forte dell’altro e minaccia sfracelli se non passano le proprie proposte
Sanno bene Berlusconi e Bossi che non possono tirare la corda, che se va a casa l’uno ci va anche l’altro e che il governo se lo sogneranno e senza il governo non contano più niente. Sanno che Tremonti ha il coltello dalla parte del manico e se si dimettesse idem come sopra. B&B hanno un solo problema, racchiuso in una celebra frase ” Ha da passà ‘a nuttata”, da Napoli milionaria del grande Eduardo De Filippo. Pronuncia queste parole il medico che ha trovato la medicina per salvare Rituccia, la figlia di Gennaro e Amelia. Sono parole di speranza e ottimismo. Per B&B sono parole dettate dalla disperazione e dall’inganno.

La Corte dei conti: servono misure per la crescita
La Corte dei Conti, non un covo di comunisti, si è di nuovo pronunciata con parole inequivocabili sulla gravità e difficoltà della manovra per arrivare al pareggio di bilancio. Se non ci sono misure per la crescita, dicono i giudici, la manovra diventa difficilmente sostenibile e parlano di “improrogabile necessità di un intervento in materia fiscale che riduca in modo significativo le aliquote sui redditi da lavoro dipendente e da pensioni”. La riduzione delle aliquote, da quanto si capisce, è tutta a beneficio dei redditi più alti.
Insomma misure per la crescita non ci sono. Non solo, il contenzioso fra Pdl e Lega riguarda anche i rifiuti che invadono Napoli anche se cominciano a decrescere. Calderoli, con un mix di cinismo e di razzismo ha annunciato che solo nelle regioni vicine alla Campania possono essere trasferiti i rifiuti napoletani, altrimenti i leghisti non votano il decreto. E il governo, ripete Bossi, “è a rischio finché non è passata la manovra”. Lo dice per l’ennesima volta, una buffonata che può fare effetto solo a Pontida ma non vale neppure per riportare pace nell’armata ministeriale leghista.

Berlusconi si dichiara soddisfatto: siamo forti
Ed ecco che Berlusconi, al termine del vertice di maggioranza si affretta a far sapere di essere “soddisfatto del clima che ho trovato qui oggi, ed ora è importante trasmettere questa stessa coesione e unità anche all’esterno per dimostrare che questo governo è davvero forte”. E si è detto anche convinto che nei prossimi giorni si dimostrerà la stessa compattezza. Ciò conferma che l’intenzione è quella di prendere tempo, di passare ‘a nuttata, tanto le decisioni che verranno adottate non diventeranno operative. Per quanto riguarda il fisco dovranno passare almeno due anni e per la manovra da 40 miliardi gli interventi più pesanti saranno effettuati verso la fine del 2012, nel 2013 e 2014.

Di Pietro e Casini fanno i buonisti
Allora cosa hanno partorito questi incontri? Ce lo dice il ministro Frattini: “Tremonti ha recepito la richiesta di collegialità fra i ministri. Sono molto soddisfatto”.
Noi pensavamo che la “collegialità” fosse un fatto naturale, costituzionale osiamo dire. Evidentemente ci sbagliamo. Questi ministri ci sorprendono sempre.
Il guaio è che ci sorprendono anche esponenti dell’opposizione come Di Pietro, in versione buonista e Casini, i quali giudicheranno provvedimento per provvedimento per dire i loro sì e i loro no. Come se la situazione attuale, la manovra che l’Europa ci chiede, “l’ammazzapaese” come la definisce Susanna Camuso, fosse figlia del caso e non di scelte politiche ed economiche fatte da questo governo. Mandare a casa questo governo, costruire una politica alternativa ci pare l’obiettivo di una opposizione che voglia cambiare il paese. O ci sbagliamo? Lo vorremo tanto.

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